tutti gli affreschi sono stati esclusivamente eseguiti “a fresco” seguendo le direttive dell’antica tecnica pittorica del “buon fresco” dell’epoca medievale/rinascimentale. Il supporto è generalmente in cotto, tuttavia per le misure più grandi per problemi di peso alcuni affreschi sono stati “staccati” e fissati su tela e tavola. I colori sono generalmente terre colorate diluite esclusivamente con acqua. La luminosità e la durata dell’affresco non ha paragoni con le altre tecniche pittoriche. I dipinti affrescati sono in alcuni casi originali e in altri riproduzioni di autori medievali/rinascimentali. In questo caso nel titolo è specificato l’autore dal quale l’affresco è stato riprodotto.
TECNICA DELL’AFFRESCO
Deriva dal nome “a fresco” perchè il dipinto viene eseguito su una superfice dove è stato steso uno strato di intonaco di calce e sabbia ancora umido. Per preparare la superfice pittorica vengono stesi due strati di intonaco, il primo a contatto con il supporto si chiama arriccio, il secondo, che serve da superfice pittorica si chiama intonachino. Per dipingere si usano terre o pigmenti colorati sciolti in acqua. Sulla superfice dell’intonaco (intonachino) il colore si fissa stabilmente con la calce tramite una reazione chimica tra la calce (spenta) e l’anidride carbonica dell’atmosfera. Naturalmente a intonaco asciutto la reazione chimica non avviene, pertanto bisogna dipingere con l’intonaco umido. L’affresco si esegue “a giornate” di lavoro. Unendo i dipinti delle varie giornate si ottiene la figura completa. Durante le feste medievali, nell’ambito degli antichi mestieri, faccio a affreschi su tavelle di cotto di piccole dimensioni in modo che siano trasportabili e che si possano appendere. Penso di svolgere un’utile servizio per far capire alla gente cos’è un affresco e come viene eseguito. Ho avuto anche la possibilità di fare un affresco su un muro della casa di un mio amico. Ho documentato in un video la realizzazione dell’opera. (L’affresco è la riproduzione della Maestà di Simone Martini)